Mediterraneo è un luogo geografico, ma soprattutto è un luogo della memoria, della storia dei popoli. Per molto tempo è stato mare di commerci, scoperte, conquiste, teatro di una civiltà così grande da comprendere al suo interno milioni di genti. È stato ricordo di miti sui quali si è costruito un’identità di topos, di luogo. Teatro di miti che sopravvivono ma anche di racconti e tradizioni dimenticate, di un’oralità sempre più in pericolo. Mediterraneo è un concetto in evoluzione, affronta la sua modernità e le sue contraddizioni schiacciato dai grandi spazi del mondo esterno. Il nostro piccolo mare vive, tra mille difficoltà, la sua storia, guarda nostalgico al suo indimenticato passato e da questo prende ispirazione. Il sogno Mediterraneo non è morto, troppo intriso e legato all’esistere e al vivere delle popolazioni che su di lui si affacciano, che alle sue onde si aggrappano. Cos’è il Mediterraneo? Molte cose allo stesso tempo. Non un paesaggio, ma molteplici paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma diverse civiltà sovrapposte le une alle altre. Tutto ciò perché il Mediterraneo è un crocevia antichissimo.